Torre Mozza

Le torri storicamente poste al controllo del litorale tra Piombino e Follonica sono due: Torre del Sale e Torre Mozza. Al fine di assicurare una corretta funzione di presidio della costa la distanza tra le torri costiere è non a caso regolare: da Torre Mozza, Torre del Sale dista in linea d’aria circa 7 km mentre la Torre di Follonica circa 6 Km. In questo modo da ogni struttura era possibile sorvegliare un tratto di litorale di circa 3 Km a est e 3 Km a ovest.

Osservando la struttura si notano parti costruite in tre diverse epoche. La Torre più antica, riferibile alla prima metà del ‘500, è l’edificio eretto verso il mare, di pianta quadrata e mura molto spesse: una tipologia tra le più ricorrenti per le torri costiere. La parte vecchia, costruita per respingere le incursioni dei pirati turchi, a sua volta potrebbe essere stata eretta sulle fondamenta di una preesistente Torre Pisana del XII Sec..

In aderenza alla parte più vecchia, ma verso terra, sarebbe stato aggiunto un’ulteriore edificio centrale interamente destinato alla scala che consentiva di accedere ai vari piani della Torre.

L’ultima parte verso terra appare invece come una palazzina ed è certamente un’ulteriore aggiunta che sembrerebbe eseguita comunque in epoca antica, forse non troppo successiva alla costruzione dell’antica Torre.

Attualmente l’edificio è destinato ad uso turistico-ricettivo.

Curiosità: poco distante dalla riva affiorano i resti di un tracciato riferibile ad un’antica strada romana.

 
Si ringrazia Giuseppina Bulgarino per le suggestive foto panoramiche

      

 

 

 

Due Donne al Comando di Torre Mozza

Le torri poste lungo il litorale Piombinese erano guarnite da un tenente e da uno, massimo due cannonieri: in caso di attacco dalla torre si sarebbe spedito il segnale di allarme ed i soccorsi sarebbero arrivati in breve tempo.

Ai primi del ‘800 al comando di Torre Mozza c’era il Tenente Giovanni Bordi, incaricato però di altre incombenze: il 28 maggio 1805, per ordine ricevuto da Piombino si dovette recare con un suo cannoniere a Follonica ed a Massa Marittima, probabilmente anche per fare provvista di munizioni, lasciando nella Torre la propria famiglia. Questa era composta da diversi fanciulli in tenera età, due ragazze di cui una di 16 e l’altra di 20 anni (fratelli e sorelle del castellano) e la loro madre.

Alle ore 12 mentre la famiglia Bordi era occupata nelle cure domestiche, avvistò accidentalmente un’imbarcazione che si stava avvicinando alla spiaggia. Le tre donne non sapevano cosa fare perché non riuscivano a capire con certezza se si trattasse di un veliero nemico o meno e comunque non avevano mezzi per accertarsene.



Quando il brigantino giunse in prossimità della spiaggia e iniziò ad organizzare lo sbarco delle truppe, le donne si accorsero che trattava di un bastimento Inglese e quindi nemico. La sorella maggiore, Gaetana, “alta di statura e di cuore”, indusse la madre a partire con tutti i figli piccoli alla volta di Vignale, per portarsi in salvo e chiedere un tempestivo soccorso. Vignale distava 5 miglia mentre Piombino circa 10.

Gaetana ed Onorata rimasero a guardia del Forte.

Sprangarono le porte e si prepararono alla difesa finché il fratello non fosse tornato o non fosse giunto un soccorso. Le donne, esperte nell’utilizzo delle armi “ per la scuola fatta loro dal fratello”, puntarono i due cannoni che armavano la Torre verso il brigantino, dirigendo alla meglio il fuoco contro i nemici.

Il veliero inglese, armato con 18 pezzi (cannoni), rispose prontamente al fuoco. Sotto le cannonate provenienti dalla Torre, il Capitano Inglese ordinò di virare per ricevere più vento da un’altra direzione, in modo da cambiare l’andatura e cercare un luogo più sicuro per eseguire lo sbarco.

Nel frattempo il frastuono delle armi aveva attirato alcuni contadini verso la costa: fu allora che il Capitano del Bricco Inglese, temendo un’imboscata e di essere in inferiorità numerica, dopo un momento di esitazione non ebbe il coraggio di effettuare lo sbarco.

“Ignoravano certamente gli Inglesi quali fossero i difensori della torre e quanto deserto fosse il luogo e lontano il soccorso”, altrimenti avrebbero forse osato di più.

Dopo tanta esitazione quindici uomini ed un ufficiale sbarcarono e si avvicinarono alla Torre; non è noto se e quanto ad est o ad ovest del Forte. Le due donne, imbracciato il fucile, cominciarono a sparare dalle feritoie contro i nemici più vicini e difesero il Forte fino alle 4 del pomeriggio quando accorsero numerosi gli abitanti del luogo che misero in fuga gli assalitori sbarcati sul lido: il Capitano del Bricco rivolse la poppa alle coste italiane e si allontanò a vele spiegate.

"Il ministro francese Delespereut, residente in Piombino," elogiò le due sorelle in nome della Principessa Elisa, per il coraggio e la devozione mostrata, donando alle valorose Bordi terre e denaro.

"Di Torre in Torre": ogni torre ha la sua storia!

Perché si chiama Torre Mozza?
Gli esperti sembrano non avere ancora trovato informazioni precise ma speriamo con il tempo di poterne saperne di più, tuttavia si tramanda un racconto popolare circa l’altezza della Torre, poi “mozzata”: è possibile infatti che la sua altezza originaria fosse maggiore di quella attuale e che per ragioni a noi non note sia stata “sbassata” in un secondo momento. La Torre più antica è riferibile alla prima metà del ‘500 (l’edificio eretto verso il mare) ed a sua volta potrebbe essere stata eretta sulle fondamenta di una preesistente Torre Pisana del XII Sec.. Ed è qui che chiediamo il Vs. aiuto per scoprire le curiosità del nostro Territorio! Su Torre Mozza si segnalano le ricerche svolte da Roberto Magazzini e da Mauro Carrara.
Comitato Cultura e Territorio da Baratti al Cornia