La tenuta di Poggio alle Formiche faceva parte della più ampia Tenuta di Torre Nuova, situata tra San Vincenzo e Populonia con affaccio sul golfo marino omonimo e che comprendeva complessivamente 5 poderi per circa 260 ettari di estensione.
Quello che appare oggi attraversando questa zona rurale, campi coltivati intervallati da alcuni corsi d’acqua, è il risultato laborioso di interventi umani, bonifiche guidate nei secoli da storiche famiglie del territorio. Si, perché dove adesso si estendono campi e coltivazioni, si trovavano paduletti naturali.
Nel 1525 avvenne la grande trasformazione da piccoli paduletti a grande lago, con la deviazione delle acque termali di Caldana: il fine era quello di trasformare il terreno in un grande allevamento di pesce.
Per secoli l’attuale Parco Costiero di Rimigliano, era quindi un grande lago in un’area compresa più o meno tra via del Lago, il Park Albatros, il camping Sant’Albinia e la strada della Principessa.
Verso la metà del ‘500 l’area entrò a far parte delle proprietà di Cosimo I de’Medici interessato alla grande riserva di pesca ma anche al collegamento fluviale fino al mare e ai suoi possedimenti elbani. Fece costruire le prime fortificazioni, bonificare alcuni appezzamenti di terreno e realizzare un mulino e un magazzino per l’approvvigionamento di farina per le truppe elbane.
Purtroppo i suoi successori non misero la stessa sua cura nel territorio e la superficie coperta dalle acque si allargò, facendo nascere altre paludi, rendendo la zona malsana.
Fu a partire dal 1788 che il Granduca Pietro Leopoldo tentò per primo la grande bonifica della zona: nel 1834 erano stati resi coltivabili 126 ettari di terreno e il granduca, convinto che gli effetti della bonifica sarebbero stati definitivi, fece costruire un mulino (l’attuale Mulinaccio all’ingresso del Park Albatros), sul quale ancora oggi è visibile una targa a memoria dell’opera risanatoria di Leopoldo II.
Purtroppo i risultati svanirono presto e il terreno si riempì di nuovo di acque stagnanti.
Fu solo con il Conte Gherardo della Gherardesca che i lavori di bonifica, iniziati nel 1929, divennero definitivi.
La tenuta di Torrenuova con il podere di Poggio alle Formiche venne acquistata nel 1860 dalla signora Ibbotson Micahelles, di origini inglesi. I precedenti proprietari erano probabilmente la famiglia Desideri che possedeva nella zona circa 5000 ettari di terreno; su un fabbricato della proprietà si trova infatti una targa in memoria del Conte Curzio Desideri.