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I tre cicli climatici

La spiaggia fossile che testimonia l'inizio del Pleistocene Superiore si può riconoscere lungo le coste bagnate dal Mediterraneo, ma solo nella falesia di Baratti, per quel che ne so, sono conservate le tracce dei tre cicli climatici che hanno condizionato gli ultimi 126.000 anni del nostro pianeta. Questa ricostruzione non rende conto della complessità della “lettura” della falesia di Baratti, ma è evidente che siamo in presenza di un documento geologico di rara importanza.

Qui ogni anno il mare cambia qualcosa e anche queste fotografie restituiscono un paesaggio che “non c'è più”, ma la sostanza delle osservazioni rimane.
Quelle continue variazioni sono tuttavia importanti per il golfo, ma intanto limitiamoci ad osservare le due fotografie proposte.



Nella prima qui sopra si distinguono i primi due cicli climatici e nella seconda il terzo ciclo, ma con qualcosa in più ... visto che quelle cavità, poste in alto, sono antiche sepolture etrusche, che ci raccontano altre cose a partire dal fatto che il Pleistocene si è esaurito e che siamo entrati nell'Olocene. Ovvero negli ultimi 10.000 anni di questa storia


 


L'ultima glaciazione conobbe la sua massima intensità 18.000 anni fa e fu davvero fredda! Le acque si concentrarono ai poli sotto forma di ghiaccio, al punto che il livello del mare si abbassò di 120 metri. Sembrerà strano, ma in quel tempo l'Isola d'Elba non era un'isola e si poteva raggiungere camminando! Già 15.000 anni fa il clima stava cambiando, il mare riprese a crescere e non smise più di farlo fino ai nostri giorni, sebbene con gli immancabili alti e bassi climatici.



 

Nel suo progredire sulla terra emersa modellava le nuove coste e quando i terreni erano meno consistenti avanzava di più formando baie e golfi. 

Una prova archeologica di questa storia si legge sulla falesia del Golfo di Baratti, in cui si riconosce un'antica sepoltura troncata dal suo arretramento sotto i colpi di un mare in espansione.

Dunque, quando fu fatta quella sepoltura, la sua collocazione sembrò essere sicura ed infatti i geologi raccontano che il mare di quel tempo era più basso di 130 cm, la falesia era più bassa di quella di oggi e che si sviluppava per altri trenta metri verso il mare. Insomma nessun etrusco poteva immaginare quel che sarebbe successo ….. 25 secoli dopo.

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Comitato Cultura e Territorio da Baratti al Cornia